Francesco Molinari 16°, Renato Paratore (am) 38°, Matteo Manassero 42°
Il francese Julien Quesne ha vinto con 276 colpi (70 68 71 67, -12) il 70° Open d’Italia Lindt, la massima manifestazione italiana di golf, inserita nel calendario dell’European Tour, che si è disputata sul percorso del Circolo Golf Torino (par 72) e che ha avuto quale title sponsor Lindt-Italia, parte del Gruppo Svizzero leader nella produzione di cioccolato premium.
Non sono riusciti a mantenere i ritmi delle prime giornate i tre azzurri che avevano fondate speranze di ottenere un grande risultato: Francesco Molinari, è sceso dal secondo al 16° posto con 281 colpi (68 67 71 75, -7), Matteo Manassero, dal nono al 42° con 285 (70 70 69 76, -3), dopo un 76 (+4), e il dilettante Renato Paratore, del Parco di Roma, anch’egli nono è scivolato al 38° con 284 (72 66 71 75), ma resta la sua ottima prova. Più indietro Alessandro Tadini, 53° con 287 (72 71 71 73, -1), e l’altro amateur Edoardo Raffaele Lipparelli, del circolo ospitante, 74° con 294 (69 73 78 74, +6).
Insieme al title sponsor Lindt-Italia, l’Open, che è stato seguito complessivamente da quasi trentamila spettatori, è stato sostenuto anche da altre notissime aziende. I major sponsor sono stati Rolex, azienda orologiera da anni impegnata nel golf e nell’Open; Regione Piemonte, che ha compreso da tempo quale sia il valore della disciplina nel sostegno al turismo territoriale; Lavazza, azienda leader nella produzione del caffè, e Circolo Golf Torino, che tra l’altro ha messo a disposizione le sue splendide strutture.
Hanno dato il loro apporto come sponsor: Pininfarina, Genworth, BNL e Diasorin. Official Car: Jaguar. Official Carrier: Italo. Title sponsor Pro Am: Mario Mele & Partners. Official Champagne: Laurent Perrier. Media Partner: Sky, QS (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione) e RTL. Fornitori: Acqua Eva, Aon, Birra Dab, Canon, Carlo Fiori, Follador Vino, Maui Jim, Peviani, Robe di Kappa, Titleist, +Energia. Istitutional: Race to Dubai, European Tour, CONI, Città di Torino, Provincia di Torino, Comune di Fiano, Comune di Robassomero ed Ente Parco La Mandria.
Il torneo è stato allestito dal Comitato Organizzatore Open Professionistici di Golf della FIG, di cui è Presidente Alessandro Rogato e Direttore Barbara Zonchello, in prestigiosa partnership con l’European Tour.
Quesne, 33enne francese di Le Mans che ama viaggiare con al seguito la moglie Stephanie e il figlio Arthur di appena otto mesi, e al quale sono andati 250.000 euro su un montepremi di 1.500.000 euro, è emerso a sorpresa nel finale, quando si è esaurita la spinta dell’australiano Marcus Fraser, in vetta alla 14ª buca e poi crollato con tre bogey di fila (8° con 279, -9) e quando l’irlandese David Higgins e l’inglese Steve Webster (suo l’Open del 2005), secondi con 277 (-11) non sono riusciti a trovare le contromisure necessarie per contrare lo sprint finale del transalpino. Questi infatti ha messo a segno due birdie a chiudere, il sesto e il settimo della serie, per una volata vincente in 67 (-5), che era iniziata molto male con un doppio bogey.
Ha navigato a fari spenti il belga Nicolas Colsaerts, altro nella lista dei favoriti, che ha concluso al quarto posto con 278 (-10) dopo un 72 (par) insieme all’argentino Emiliano Grillo, al cileno Felipe Aguilar e allo svedese Fredrik Andersson Hed, altro past winner (2010). All’ottavo Fraser è stato affiancato dallo spagnolo Alvaro Quiros, dall’olandese Robert-Jan Derksen, dall’inglese Seve Benson, dal transalpino Romain Wattel e dal sudafricano Hennie Otto (anche per lui un titolo Open nel 2008). Hanno chiuso in media graduatoria l’australiano Robert Allenby, 32° con 283 (-5), l’iberico Gonzalo Fernandez Castaño, campione uscente 38° come Paratore, il sudafricano Retief Goosen, 66° con 289 (+1), e l’altro iberico José Maria Olazabal, 70° con 290 (+2).
Le interviste – Quesne, al secondo successo nel circuito dopo quello ottenuto nell’Open de Andalucia (2012), ha detto: “Pensavo che avrei potuto avere qualche problema in gara, perché sono arrivato a Torino accusando dolori alla schiena, ma il fisioterapista mi ha messo le cose a posto. Ho guardato il leaderboard solo alla buca 16: a quel punto ho capito che avrei potuto vincere e sono riuscito a segnare i due birdie decisivi. Il campo era molto ostico e in più le bandiere erano in posizione difficile: occorreva tirare diritto per avere un buon colpo verso i green che sono diventati sempre più e complicati. Comunque sono riuscito a superare le difficoltà. Perché viaggio con la famiglia? Con mia moglie e mio figlio mi sento molto più tranquillo sul percorso e fuori”.
Molinari si è espresso in 75 (+3) colpi con due birdie, tre bogey e un doppio bogey: “Sono un po’ deluso. Ho sbagliato troppi colpi. Ero rientrato in corsa alla fine delle prime nove buche, ma gli errori nelle successive hanno vanificato il tentativo di rimonta. C’è il rammarico per non aver saputo realizzare nel weekend un “meno 3”, che mi avrebbe portato al “meno 12” del vincitore, dopo aver chiuso 9 colpi sotto par i primi due giri”.
Deluso anche Manassero: “E’ andata in maniera molto diversa da come mi attendevo. Non sono riuscito a trovare il giusto ritmo di gara dall’inizio. Ho creato poche occasioni da birdie e ho pagato a caro prezzo i piccoli errori commessi. Un giro con quattro bogey e nessun birdie ti preclude qualsiasi tentativo di rimonta. Il golf è anche questo. Rispetto agli altri giorni ho fatto un po’ più di fatica con i ferri, mentre con il putter avrei meritato più fortuna. In sostanza un insieme di componenti negative ha determinato il punteggio poco soddisfacente”.
Contento invece Paratore: “E’ stata una bella esperienza. Penso che devo fare un salto di qualità sotto il profilo mentale, acquisendo maggiore costanza. Per crescere non posso trascurare alcun particolare durante gli allenamenti. Ora vado in America a giocare e cercherò di fare del mio meglio per raggiungere risultati degni di nota. Questa partecipazione all’Open mi farà maturare molto e mi potrà dare la spinta per vincere un torneo”. Per lui giro conclusivo in 75 (+3) con due birdie e cinque bogey.
Tra gli insoddisfatti anche Tadini: “Purtroppo mi sono un po’ innervosito e non ho giocato benissimo. Volevo disputare un Open di altro tenore ed invece non sono riuscito a esprimermi come volevo. E’ la quarta volta consecutiva in questo torneo che supero il taglio, ma poi non riesco a fare la differenza nei due giorni successivi”.
Infine di umore diverso Lipparelli: “E’ una gara bellissima, completamente diversa da quelle amateur che ho disputato fino ad ora. L’organizzazione della competizione è stata davvero eccellente. Il percorso si è dimostrato parecchio difficile ed è stata un’esperienza molto formativa. Volevo superare il taglio e ci sono riuscito. Peraltro, mi sono anche divertito perché i green negli ultimi due giorni erano davvero stimolanti. Il weekend è stato molto utile per la mia crescita tecnica. Ho compreso che devo migliorare ancora tanto nel gioco corto”.
Premiazione e prossimo Open d’Italia – Alla premiazione sono intervenuti Franco Chimenti, presidente della FIG; Antonio Bulgheroni, presidente Lindt Italia; Fabrizio Parini, Amministratore Delegato Lindt Italia; Lorenzo Silva, presidente del GC Torino; Claudia Porchietto, Assessore Lavoro e Formazione professionale Regione Piemonte; Stefano Gallo, Assessore Servizi Civici, Sport e Sistemi Informativi Città di Torino, Alessandro Rogato e Barbara Zonchello, presidente e direttore del Comitato Organizzatore, Jamie Birkmyre e José Maria Zamora per l’European Tour e Stefano Manca, Segretario Generale FIG. Al vincitore è andato il Trofeo Lindt e il Trofeo della FIG, a Francesco Molinari, primo degli italiani, è stato assegnato il “Trofeo Mario Camicia”, istituito per ricordare il noto giornalista televisivo purtroppo scomparso e a Renato Paratore, l’argento quale primo dei dilettanti.
Il presidente Franco Chimenti ha poi annunciato che nel 2014 l’Open cambierà data: avrà luogo dal 28 al 31 agosto 2014 e sarà l’ultima prova che assegnerà punti per la speciale classifica atta a designare alcuni componenti della squadra europea di Ryder Cup. “La decisione dell’European Tour – ha detto – offre un grande sostegno al nostro Open e abbiamo già iniziato il conto alla rovescia per quella che, ne sono certo, sarà una settimana molto eccitante sia per il golf italiano sia per i giocatori che ambiscono a disputare la Ryder Cup. Chiaramente sarebbe un momento ancor più speciale se alcuni dei nostri atleti riuscissero ad entrare nella squadra, seguendo le orme di Costantino Rocca e di Francesco ed Edoardo Molinari.”
Un bagno di folla: 29.500 presenze – Un autentico bagno di folla per il 70° Open d’Italia Lindt con una delle più alte affluenze registrate nel tempo: sono stati, infatti, ben 29.500 gli spettatori che hanno seguito il torneo nelle quattro giornate di gara. Ve ne sono stati 5.500 nella prima giornata, 6.000 nella seconda e 9.000 nelle ultime due che hanno sicuramente premiato la scelta di fatta dal presidente della FIG Franco Chimenti, confortata anche dagli sponsor, di voler concedere l’ingresso libero nel concetto di un golf che diventa sempre più disciplina per tutti.
Premio per “buca in uno”non assegnato – Non hanno trovato proprietario i 201 metri di cioccolato messi in palio dal title sponsor Lindt, per chi fosse riuscito a centrare per primo direttamente dal tee la buca 16 (par 3, metri 201). Una “hole in one” l’ha ottenuta il sudafricano Hennie Otto nel primo giro, ma alla buca 13.