L’Open d’Italia 2017 sarà ospitato dal Golf Club Milano a Monza. La decisione è stata presa dopo un incontro a Milano tra il Presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Erano presenti nella sede della Regione Lombardia, anche il Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022 Gian Paolo Montali e l’Assessore allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi.
Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha offerto le garanzie necessarie alla Federazione Italiana Golf, e di conseguenza all’European Tour, per dare il via al primo e il più importante torneo nell’ambito della marcia di avvicinamento alla Ryder Cup romana del 2022.
L’Open d’Italia ritorna quindi per il terzo anno consecutivo al Golf Club Milano a Monza.
Il 74esimo Open si disputerà dal 12 al 15 ottobre, anticipato, come di consueto, dalla tradizionale Pro Am prevista per mercoledì 11 ottobre. Il torneo dell’European Tour è inserito nelle Rolex Series e per la prima volta avrà un montepremi da 7 milioni di dollari. Anche quest’anno l’ingresso per il pubblico sarà gratuito nell’ottica di una maggiore diffusione del golf, obiettivo centrale del Progetto Ryder Cup 2022.
Il percorso del Golf Club Milano
L’Open d’Italia 2017 si disputerà al Golf Club Milano per la nona volta, la terza consecutiva. Il circolo, nato nel 1928 e uno dei più prestigiosi e antichi d’Italia, dispone di tre percorsi da nove buche. I primi due costituiscono il tracciato di gara classico da campionato, dove si è sempre svolto il torneo, mentre il terzo è considerato tecnicamente più impegnativo in quanto più sinuoso, con green piccoli e ben difesi da numerosi bunker.
Costruito all’interno del Parco di Monza, 685 ettari di bosco contenente circa 100.000 piante di essenze diverse, il campo ha subito nel tempo alcuni restyling che lo hanno sempre più adeguato alle esigenze del golf moderno. Il tracciato si incunea tra gli alberi che delineano i contorni delle buche imponendo ai giocatori una grandissima precisione nell’eseguire i colpi.
Tale accortezza si richiede sin dalla prima buca, un par cinque con fairway stretto e arrivo in pendenza, dove un bunker attira l’attenzione a chi attacca il green con il secondo colpo. Impegnativi per lunghezza due par 3, quello della terza buca, in cui se si manca il green si possono limitare i danni finendo nel bunker, e quello della buca 10, dove, dei due bunker che proteggono il green, è bene evitare quello di sinistra.
Prima dell’Open 2015 il percorso ha subito importanti modifiche ed è stato rifatto interamente il green della buca 10. Nel 2016 sono stati eseguiti altri lavori e, in particolare, sono stati uniti i tee delle buche 12 e 18, che hanno permesso di aumentare la lunghezza di entrambe le buche. Sono state apportate anche altre variazioni, senza cambiarne il naturale disegno, che hanno aggiunto metri in alcune partenze da campionato, contribuendo ad elevare la qualità tecnica del campo.